La Via degli dei porta da Bologna a Firenze.
Sono circa 130 km, attraversando l’appenino Tosco- Emiliano.
Molti raccontano che il percorso sia così, così. Pochi mi hanno raccontato la Via degli dei in modo entusiasta. Anche io non sono mai stata davvero interessata a percorrerlo finché una ragazza mi contatta su Facebook, precisamente sul gruppo delle ragazze in gamba, e mi chiede di condividere con lei l’esperienza. Vivendo a Firenze ed essendo una guida ambientale escursionistica è quasi un obbligo a scoprire almeno di cosa si trattasse e, dopo un breve consulto con la Maia, accettiamo. Ne varrà davvero la pena e sarà una splendida esperienza, ma lo scopriremo solo strada facendo.
Il nostro gruppo si allarga di altre due amiche. Siamo quattro ragazze e tre cani. Decidiamo di prenotare tutte le accoglienze prima della partenza sopratutto per essere certi che accettino i cani. Molte accoglienze sono già al completo, altre non accettano un branco di cani 😉 Non ce ne sono molte possibilità di accoglienze sulla Via degli dei e io vi consiglio di prenotare prima. Non avrete la possibilità di cambiare al ultimo momento percorso, ma almeno non rischiate di rimanere senza tetto sulla testa per la notte che sulla Via degli dei potrebbe risultare abbastanza complesso.
Partiamo il lunedì mattina da Firenze con il treno ad alta velocità che ci porta a Bologna in stazione. Come sempre abbiamo uno zaino troppo pesante, ma le gambe leggere e sappiamo che possiamo affrontare anche questa sfida.
Ci incontriamo con le altre ragazze alla stazione per poi raggiungere la Piazza Maggiore per una foto di rito “partenza.”. E’ una bella giornata di sole, sarà anche l’ultima per tutta la settimana ma non lo sappiamo ancora, e ci incamminiamo per raggiungere il santuario di San Luca sulle colline di Bologna. Il santuario, visto mille volte dall’ autostrada, e mai osservato da vicino.
Bologna è bellissima con il sole. Dobbiamo tornarci con calma per una visita. Già da un po’ che non ci eravamo state. Sul nostro percorso ci imbattiamo nel Corner Bar per il pranzo. Vi consiglio di farlo anche voi. Panini, Bowl di insalata, birre e bevande artigianali. Sono rimasta soddisfatta e rinforzata per la salita che ci stava aspettando.
Saliamo il portico fino al santuario di San Luca. 666 Archi. Si racconta che il portico di san Luca, con i suoi 666 archi, rappresenti il serpente, ovvero il demonio, la cui testa viene schiacciata dalla Madonna, simboleggiata dal Santuario in cima al Colle della Guardia. Gli archi sono numerati. Si parte da Porta Saragozza con l’arco numero 1 e si finisce al Santuario dove l’ultimo arco numerato è il 661. Ne seguono alcuni non numerati e, contandoli, si arriva al fatidico 666.
Non ci facciamo intimorire di questi numeri e saliamo serenamente. La salita è impegnativa ma davvero molto suggestiva. Un bellissimo inizio del cammino e per lasciare Bologna alle spalle.
Al santuario di San Luca ci fermiamo per una breve sosta. Troverete anche una fontana nella piazza sottostante per riempire la vostra borraccia.
Entriamo nel santuario che personalmente non mi è piaciuto molto. Decorazioni troppo pesanti per il mio gusto. Preferisco la sua facciata dal esterno che potremmo poi ammirare maestosa sulla nostra via per Firenze, fino a Madonna dei fornelli, girandoci ogni tanto.
La vista dal santuario è bellissima. In lontananza si vede l’inizio del Appenino e per la prima volta siamo un pochino agitate di quante salite dovremmo affrontare. Non ci facciamo mai molti pensieri prima della partenza, ma poi ci arrivano tutte le ansie già con lo zaino sulle spalle. Supereremo anche questa. Con tutte le difficoltà e gioie che potranno esserci.
Ripartiamo per raggiungere la nostra prima accoglienza. Siamo a soli sei chilometri da Bologna. Abbiamo deciso di fare la prima tappa corta per ambientarci un pochino. Ci fermiamo nel parco della Chiusa in un alloggio davvero suggestivo immerso nella natura del parco con il totale silenzio. Le Montagnole di Mezzo. Un luogo davvero bellissimo con tre stanze ed una cucina.
Per la cena decidiamo di cucinare qualcosa insieme per conoscerci un pochino meglio. Fate come noi. Scendete in paese senza lo zaino a prendere i tortellini in brodo da Sfoglia Rina a Casalecchio. Non ve ne pentirete.
Osserviamo il tramonto e velocemente andiamo a dormire per raccogliere le forze per la partenza della seconda tappa in direzione Firenze. Prosegui con la lettura
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