Colle di Val d’Elsa. Variante ufficiale.
Non vi abbiamo ancora raccontato della variante ufficiale della tappa 32 della Via Francigena che abbiamo percorso una settimana fa da San Gimignano a Colle di Val D’Elsa. Un po’ di tempo fa avevamo provato un “nostro percorso” studiato sulla mappa del territorio che ci era piaciuto molto e che trovate qui .
Partiamo come sempre da Firenze. Lasciamo la macchina al parcheggio di Fontebona a Colla di Val D’Elsa e prendiamo l’autobus che ci porta in una mezz’ora a San Gimignano. La Maia è seduta nella sua borsa, con cani grandi serve la museruola. Cioè anche alla Maia servirebbe la museruola ma la giro così che non può azzannare nessuno 😉
Partiamo da San Gimignano. Il primo pezzo di strada è sul asfalto, ma girandovi ogni tanto, avete una vista davvero splendida su San Gimignano che si allontana.
Seguiamo, sulla destra, l’insegna della Via Francigana (qui trovate il percorso) e ci tuffiamo in una natura stupenda. Colline, boschi e vigneti. Raggiungiamo un fiume, in cui la Maia subito beve, e scolliniamo fino alla Torraccia di Chiusi. Il “nostro percorso” qui prosegue dritto, quello ufficiale della Via Francigena invece gira sulla destra. Ci troverete la segnaletica e non potete sbagliare.
Passiamo ad Aiano, dove è stato allestito una sosta per pellegrini davanti ad una casa privata, per poi proseguire fino al torrente Foci.
Ecco, qui ci bagniamo i piedi. Il torrente, nonostante non piova da molto, è altino e nessun ponte in vista. Ho le scarpe basse e l’acqua è di circa 30 centimetri. Troppi per scamparli. Con le scarpe alte forse qualche cosa di meglio potevo fare. In estate ci si passerà benissimo, ma in inverno no. La Maia nuota e si bagna tutta quanta. Io invece salto da sasso a sasso, ma niente da fare. Piedi bagnati che per me è una delle cose più brutte che possono esistere. Mi cambio le calze, ricordatevi di portare sempre un secondo cambio di tutto, ma le scarpe sono bagnate e la sensazione mi accompagnerà su tutto il percorso mancante.
Arriveremo ad un cartello informativo e giriamo a sinistra verso Colle di Val D’Elsa e ci fermiamo dopo un po su un prato per pranzare. Due caprioli ci tengono compagnia. La natura qui è bellissima. Forse un po’ più boschivo di quanto è il “mio percorso”.
Usciamo dal bosco e percorriamo, fino a Colle di Val d’Elsa, una strada asfaltata che attraversa campi e case per poi finire su una strada molto trafficata.
Raggiungiamo Colle di Val D’Elsa attraverso la porta nuova che è una bella sensazione. Colle di Val D’Elsa a me piace tantissimo. Rimanete un altro po’ per scoprire il centro storico ben conservato e le strette vie. Nella cattedrale trovate il sacro chiodo. E’ una reliquia molto venerata, è un grosso chiodo di circa 22 cm che, secondo la tradizione, è stato usato per inchiodare Gesù Cristo alla croce. I Sacri Chiodi usati per la crocifissione sono quattro, e si trovano rispettivamente a Milano, Roma, Monza e Colle di Val d’Elsa.
Per concludere a me personalmente è piaciuta più il “mio percorso” che ovviamente non è mio, ma un alternativa studiata sulla carta geografica. A me piacciono le vedute aperte e ce ne sono molte di più.
La tappa ufficiale è ovviamente quella giusta storicamente e arriva direttamente alla porta nuova, mente il “mio” arriva sotto il paese e non c’entra niente con la reale Via Francigena.
Buon cammino !!
Se avete voglia il 1 e 2 maggio 2021, situazione permettendo, faremo questa tappa e quella dopo per Monteriggioni. Io vi guiderò. Per info sono qui.
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