Camminando si apre la vita, camminando si conoscono le persone, camminando si sanano le ferite del giorno prima. Camminando, guardando una stella, ascoltando una voce, seguendo le orme di altri passi (Ruben Blades)
Ci sono dei periodi in qui bisogna fare una cosa mai fatta.
Per me è stato il cammino sulla Francigena qui in Toscana.
Non so di preciso come mi è venuta in mente questa idea. Forse l’amore verso il trekking, verso la natura o verso il silenzio o semplicemente la voglia di staccare da tutto per almeno una settimana.
Ho scelto la Francigena soprattutto per la bellezza del percorso, la storia che racconta e per la semplicità delle tappe. Si cammina quasi sempre su strade bianche. Solo qualche volta su asfalto, mai però bisogna fare delle arrampicate pericolose. Oltretutto la segnaletica del cammino è meravigliosa. Una volta capito il meccanismo del posizionamento delle insegne e pietre è facilissimo seguirlo e non servono mappe o GPS, almeno per il tratto che ho percorso io.
Avrei dovuto fare questo cammino con delle mie amiche. Loro poi, per motivi lavorativi urgenti, hanno dovuto disdire e ero rimasta da sola con la Maia e con la mia idea di libertà.
A questo punto mi sono detta: perché non andarci noi due. Siamo vicini a casa e in caso in cui tutto questo non ci dovesse piacere, potremmo prendere un autobus e tornare.
Detto fatto. E si è rivelata una delle vacanze più belle mai fatte.
Premetto che le cose che mi rilassano di più in assoluto sono il cammino, la barca vela e la chitarra. Durante il cammino riesco a staccare completamente la mente. I brutti pensieri se ne vanno con il ritmo dei passi, i polmoni si aprono e sembra che le energie cambino direzione, ritmo e si completano con la natura circostante. Sembra che il cervello faccia spazio, si allarghi e apre a nuovi punti di vista fino adesso mai immaginati. E una cosa miracolosa e mi succede senza che io faccia niente. Basta camminare e mollare. Lo stesso effetto mi fa il vento che batte nelle vele. Il mare che accompagna la barca in silenzio o la chitarra suonata la sera. Sono suoni e ritmi che mi riportano al origine, al istinto e toccano le corde più profonde di me.
La mia “tedescaggine” e la mia bravura organizzativa in questo viaggio è stato definitamente un vantaggio.
Penso che il viaggio insieme ad un cane, almeno piccolo come la Maia, debba essere ben programmato e debba essere a misura di cane. Un viaggio “lumaca” che asseconda le necessità soprattutto del cane. Se avete voglia di una vacanza trekking nel segno della “sfida personale” con 25-30 km al giorno, vi consiglio di andarci da soli. Le zampe si possono fregare e sanguinare per il troppo cammino e non approvo affatto.
Con la Maia bisogna camminare piano. Lasciarle il tempo per annusare il terreno, concedere una sosta per riposare, guardare il panorama.
Una meditazione continua a passi lenti.
Ho scelto un pezzettino di Francigena da San Gimignano a Siena che solitamente è da fare in due, tre giorni. Noi ci siamo prese il tempo di una settimana, spezzettando il cammino in più tappe e assaporando il cammino con ogni passo.
Tutte le sere, proprio per il desiderio di rilassarmi e per motivi di curiosità lavorativa, avevo fissato degli Hotel. Non è stato semplice trovarli. Dovevano essere tutti vicinissimi al passaggio. Solo tre chilometri di spostamento dalla Francigena per me voleva dire un’ora di cammino in più.
Non è stato un cammino religioso per me e pertanto non avevo preso in considerazione alloggi spartane della chiesa.
Un lusso dormire in Hotel. Si certo, ma secondo la mia esperienza è possibile arrivare alle cose essenziali anche tramite il silenzio del bosco, il profumo dei campi e godendosi una bella cena la sera o un letto comodo per la notte. Basta apprezzare e goderselo.
Leggete pure Qui il nostro racconto tappa per tappa e e qui la nostra prima tappa sulla Via Francigena. Partenza San Gimignano.
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