Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace… Al di là delle mie parole maldestre tu riesci a vedere in me semplicemente l’uomo.
(Antoine de Saint-Exupery)
È inverno e non abbiamo molto da raccontarvi. Usciamo poco e ci coccoliamo parecchio sul divano.
Meama vuole allora prendersi un po’ di tempo per spiegare come la Maia è arrivata a casa mia. Il nostro primo incontro ufficiale insomma. Ci prendiamo un po’ di tempo per raccontare la nostra storia e per fare coraggio a persone, che stanno pensando di salvare una palla di pelo da una situazione di malessere o da un canile.
Quando Moxie, il mio dalmata che aveva vissuto con me per 15 anni, si addormentò a giugno, mi ero promessa di non prendere più nessun cane. Ero sicura di volermi godere la mia nuova libertà per poter viaggiare.
Questo pensiero è durato davvero poco. Appena, appena fino a settembre, quando una mia amica mi mandò una foto di Maia tutta spelacchiata e mi disse che questo esserino sarebbe stato in cerca di una casa.
Una ragazza, che si chiama Valentina, l’aveva trovato in Calabria durante le vacanze. La Maia aveva pianto talmente tanto davanti al cancello della loro abitazione, che era diventato uno strazio insopportabile e avevano deciso di accoglierla in casa.
Dovendo tornare a Milano a fine vacanza e avendo già un cane, gli era impossibile tenersi la piccola. Valentina si era affezionata alla Maia e prima di partire voleva assicurarle una vita migliore. Chiede aiuto ad un’associazione di angeli, che portano cani “senza tetto” dal sud al nord con ogni mezzo. Così la Maia è stata scelta per un viaggio in una staffetta verso il nord, verso la casa di Margot a Piombino. Un canile piccolo. ( cliccate pure qui per vedere la loro pagina facebook )
Sinceramente avevo molti dubbi di prendere un cane randagio dal canile. Avevo davvero molti pregiudizi sulla questione. Avevo paura che il cane abbaiasse e piangesse sempre, che potesse scappare di casa, che fosse troppo pauroso, che frugasse nel cibo di casa, che sporcasse e che mi incasinasse parecchio la vita. Avevo qualche esperienza con cani accolti in casa durante il mio periodo vissuto a Napoli e mi ricordavo dei cani davvero molto difficili.
Quando poi mi avevano chiamato per dirmi che la Maia doveva essere operata, perché zampettava su solo tre gambe ero davvero in difficoltà.
Pensavo di essermi cacciata in un casino enorme. Io, da sola con un lavoro impegnativo e con un cane problematico. Volevo dare alla nuova arrivata il meglio, ma ero davvero in dubbio se potesse essere io la famiglia giusta e se avessi il tempo sufficiente da dedicarle.
Con tutti questi pensieri mi avvio allora a prendere la Maia a Piombino. Mi accompagna la mia amica Erika, che conosce bene la casa di Margot e che aveva messo una buona parola sul mio conto per essere idoneo alla adozione. Ci conosciamo da un po’ e ovviamente sa del mio amore verso i cani.
Tutti questi dubbi svaniti, come bolle di sapone, appena ci siamo viste. Un po’ faceva senso quella zampa appena operata e tutta rasata, ma era bellissima. Quel naso minuscolo e gli occhietti a bottoni. Paurosa e dolcissima con una cuccia in attesa di lei.
Appena arrivate a casa abbiamo iniziato un percorso di fisioterapia per la zampa e oggi andiamo pure a fare il trekking insieme per molti chilometri. E completamente guarita.
La Maia nel tempo si è tranquillizzata, sta bene ed è rimasto solo la paura dei tuoni e lampi durante un maltempo.
Sicuramente bisogna investire tanto amore, ma le ferite nel anima si curano.
Ci vuole solo un po’ di pazienza, ma ne vale davvero la pena.
Non penso di aver mai visto un cane più dolce e adattabile, a tutte le situazioni possibili immaginabili, come la Maia. Un cane più educato, pulito e ubbidiente come la Maia.
È uguale a me.
Dolcissima, simpatica e molto, molto lunatica.
E innamorata di me e io di lei. Siamo davvero una bella coppia. Sto imparando da lei su come mettere in riga i maschietti e lei da me come mangiare da Signorina.
È bello aver potuto cambiare il destino di lei ed è bello come ha potuto cambiare il mio.
Grazie a Erika, Valentina, Loredana e Maria Cristina per averci fatto incontrare. #casamargot
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