Oggi vi portiamo in un luogo magico in cui volevamo venire da tanto tempo.
“L’albero con gli occhi” di Tiziano Terzani ad Orsigna in bel mezzo delle montagne Pistoiesi.
E’ un percorso piuttosto ombreggiato e in altitudine e pertanto siamo state benissimo anche stamattina in piena estate. Potreste già mettervi un appunto in agenda per la prossima domenica per evitare di stare sulla spiaggia tutti appiccicati. Venite qui e vi rilassate.
Durante la quarantena anche io ho approfittato di leggere dei libri in santa pace. Uno dei libri che mi era piaciuto di più è il libro di Tiziano Terzani “la fine è il mio inizio”. Mi piace il suo stile di scrittura scorrevole e la precisione del racconto. Mi piace conoscere i fatti storici da chi davvero era presente e ha potuto farsi un idea reale. Mi piace l’insegnamento alla vita che da Tiziano Terzani. La meditazione. Il collegamento alla natura.
Una volta finito il libro avevo il desiderio di vedere “l’albero con gli occhi” per respirare in prima persona la tranquillità e l’energia positiva che questo luogo emette.
Da Firenze si arriva ad Orsigna in un po’ di più di un ora. L’ultimo pezzo è tutto in salita. Abbiamo avuto la fortuna di aver trovato un parcheggio nella piazza principale di Orsigna. Il paese è minuscolo e molto carino.
Abbiamo fatto la colazione al bar e ci siamo fatti preparare una schiacciata ripiena al negozio alimentare. Avrei voluto pranzare al Ristorante del Molino di Berto, visto i suggerimenti positivi di amici, ma oggi è lunedì e ci risulta chiuso.
Per arrivare al albero con gli occhi dovete passare proprio al Ristorante il Molino di Berto. Camminate ancora un pezzettino avanti sulla strada asfaltata. Ci sarà poi il percorso n° 5 CAI sulla destra vicino ad una piccola cappella. Il percorso è sconnesso e sale abbastanza ripido per circa venti minuti. Bisogna essere un po’ allenati altrimenti sarà difficile. Fate i passi piccolini, vi affatica di meno.
Attraversate due piccoli borghi “case Moretto” e appena dopo “casa Aldria”. Da Casa Aldria, noi cammineremo un pezzettino sulla strada asfaltata. A termine della strada sembra di passare in mezzo a delle proprietà private, ma passatele visto che è proprio appena dopo una serie di case, che inizia il vero percorso di Tiziano Terzani verso “l’albero con gli occhi”.
Camminate circa dieci minuti al ombra di un bellissimo bosco e troverete l’insegna per l’albero sulla sinistra.
Un luogo meraviglioso.
Il bellissimo ciliegio con gli occhi sta imponente davanti a noi in mezzo ad un piccola radura. Ci sono le bandiere tibetane colorate che dondolano nel vento. Un silenzio bellissimo. La vista incredibile. Il borgo di Orsigna piccolo, piccolo in lontananza. La valle e le montagne infinite.
Un luogo magico per chi piace stare in collegamento con la natura.
Noi ci siamo fermate circa un ora. In silenzio e da sole. Ci siamo ricaricate e equilibrate.
Tiziano Terzani spiega così il luogo che amava profondamente e in cui si rifugiava dopo i suoi viaggi intorno al mondo.
«Noi pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si possono tagliare, che si può far legna. Allora a questo ho messo gli occhi. Sono occhi indiani, perché li mettono sulle pietre, perché se Dio è dovunque per renderlo visibile ad una mente semplice bisogna che c’abbia degli occhi, che sia come un umano. Allora ho portato dall’India questi occhi e li ho messi all’albero, e li ho messi per mio nipote, così che gli potevo spiegare che questo albero ha vita ” C’ha gli occhi, come noi” , e non è che lo si può tagliare così, impunemente, che lui ha una sua logica di essere qui, che tutto ha diritto di vivere., anche quest’albero E se proprio un giorno andrà tagliato perché cade sulla casa, o qualcosa, bisognerà almeno parlargli, chiedergli scusa».
Per ritornare alla macchina si potrebbe percorrere la stessa via dell’andata. Noi invece scegliamo una salita per arrivare sul percorso CAI n°5. Allunghiamo un pochino e la salita è impegnativa, ma ne vale la pena.
Abbiamo tempo e stiamo bene qui.
La discesa è veloce e in circa 45 minuti torniamo alla nostra macchina.
E’ stata una bella esperienza e siamo felici di essere venuti fino a lassù.
Ora capiamo perché questo luogo per Tiziano Terzani è stato il suo rifugio e forse è diventato anche il nostro.
No Comments