Quando guardo le montagne ho i sentimenti delle montagne dentro di me: li sento, come Beethoven che sentiva i suoni nella testa quando era sordo e compose la Nona sinfonia. Le rocce, le pareti e le scalate sono un’opera d’arte. (Reinhold Messner)
Ci siamo svegliate a Pruno, in alta Versilia. Ecco il nostro racconto che trovate qui
Al ultimo momento decidiamo di non andare al mare, che dista circa 30 minuti da qui, ma di avventurarsi verso la Garfagnana. Al fresco. Direzione lago di Gramolazzo, perchè ci va un bel tuffo lontano dalle spiagge affollate. Ci vuole circa un ora e mezzo da Pruno in macchina. Sono 65 km tutte curve. Una strada per arrivarci con vista meravigliosa.
Arrivati al lago ci fermiamo per un caffè, ci consigliano il rifugio “orto di donna” per il pranzo e non ci resta di provarci. Avendo solo scarpe da ginnastica chiediamo informazioni alle persone che vediamo scendere dai percorsi di trekking e ci assicurano una facile salita verso il rifugio “orto di donna” (1500m) Detto fatto e partiamo.
Il numero del percorso è il n. 180 e posso invece dirvi, che non è per niente semplice e tranquillo. A metà percorso ho iniziato a invocare tutti i santi del paradiso per la disperazione a causa delle scarpe da ginnastica.
Il percorso è bellissimo. Si cammina quasi sempre all’ombra dei boschi e pertanto molto fattibile anche d’estate. Ricordatevi pero, che questo percorso è da fare solo con acqua sufficiente, attrezzatura da trekking e scarpe adatte. Assicuratevi che i cani siano allenati per salite rocciose e impegnative.
Noi siamo arrivate in cima. Sicuramente siamo un po’ fuori allenamento, ma era davvero faticoso. State attenti alle tracce. Il percorso 180 è tracciato davvero benissimo, ma bisogna stare attenti e cogliere tutti i segnali con una precisione tedesca 😉
Il rifugio “Orto di donna” è bellissimo e la fatica n’è valsa la pena. Relax, silenzio e supervista. Ci fermiamo a pranzo. Semplice e buonissimo. Provate la birra artigianale. Arredamento molto, molto coccoloso con una bella terrazza su qui pranzare o cenare. I vostri amici a 4 zampe, a richiesta, sono addirittura accettati al interno delle camere e potete dormirci anche la notte. Bellissimo. E difficile trovare dei rifugi che permettono il soggiorno ai nostri amici.qui il loro sito
Per la discesa scegliamo la via più semplice. La strada che passa per le cave di marmo, che si trovano in discesa per la valle. E un’esperienza incredibile anche questa. Mai avevamo visto le cave di marmo da così vicino. La strada è polverosa della sabbia di marmo e ci emergiamo fino alle caviglie. La Maia dopo solo cinque minuti sembra un orso polare.
Il percorso in questo modo dura circa 1 ora e 20. Molto meno faticoso sarebbe percorre anche la salita su questo percorso. Non lo consiglio ovviamente con la pioggia o dopo la pioggia. Penso che con la pioggia la polvere di marmo si trasformi in un fango appiccicoso e la Maia in una statua di marmo strada facendo.
Ci facciamo un tuffo nel lago di Gramolazzo prima di tornare a casa per toglierci l’imbiancatura.
Vogliamo tornare in queste zone più spesso. Troppo bella per non conoscerla. Vi teniamo informati.
No Comments